THERMAE ET OTIUM ovvero L’ARTE DEL BENESSERE

 

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Immagine Archeokids

 

THERMAE ET OTIUM ovvero L’ARTE DEL BENESSERE

Pubblicato sulla rivista LASER ABSTRACTS/I.R.FO.MED. Giugno 2000

 

ATTI DEL CONGRESSO:

GARESSIO CITTÀ TERMALE

AMBIENTE E TERMA

Presidente del Congresso: Dott. P. A. SAVIO

3-4 Giugno 2000 – Garessio (CN)

 

Dott. Lorenzo Bracco*

*Contatti: Bracco Lorenzo MD, Lorenzo Bracco Foundation, Corso Marconi 37, 10125 Torino, Italy, Tel: +39 0116688992 Mobile: +39 3331632321

email: lorenzobraccofoundation@gmail.com

Thermae, dal greco THERMOS = caldo. Già in epoca omerica venivano utilizzate alcune acque sorgive con particolari caratteristiche di temperatura e di composizione chimica a scopo terapeutico, come, ad esempio, le acque calde e radioattive dell’isola di Ikaria (Sporadi orientali). Sono però i Romani qu elli che portarono al massimo sviluppo il termalismo, sia con la scoperta di sempre nuove fonti idonee allo scopo, sia arrivando all’evoluzione tecnologica del riscaldamento di acque effettuato in modo artificiale, come ad esempio le “Terme di Caracalla” a Roma, in cui si susseguivano tre vasche: il “frigidarium”, il “tepidarium”, il “calidarium”, caratterizzate dall’innalzamento progressivo della temperatura.

Quello però che mi sta particolarmente a cuore, in questo momento, è illustrare l’idea, la filosofia di vita, che sta dietro al termalismo romano. Il momento dedicato alle terme era quello spazio dell’anima definito OTIUM, contrapposto a quello che era definita RES PUBLICA. La RES PUBLICA era quella che noi oggi potremo chiamare attività manageriale che caratterizzava l’attività lavorativa del patrizio romano. L’OTIUM era invece la cura della propria salute e della propria intimità. Dal latino OPTIUM, che sta per AUTIUM, da AV-EO = sto bene (pensate alle parole AVE MARIA), contrario di NEGOTIUM = NEC-OTIUM = occupazione come travaglio, oggi diremmo STRESS.

Non si tratta di curare solo la malattia, ma di mantenere e salvaguardare la salute. Nella lingua francese questo concetto è stato conservato molto di più rispetto alla lingua italiana. La parola BIEN-ÊTRE ha una chiara connotazione salutistica, mentre quando noi italiani diciamo la parola benessere pensiamo anche a quegli accidenti ed a quelle malattie che vengo chiamate “malattie dei benessere”. In effetti, nella lingua italiana la parola BENESSERE ha un significato ambivalente, sia positivo che negativo, e non puramente positivo quale quello della lingua francese.

Nell’uso sinergico di tutti quegli aspetti in cui si può espandere l’OTIUM latino, e non soltanto e unicamente nell’aspetto terapeutico e preventivo, sta la realtà esistenziale del termalismo per i Romani: è a questo concetto che noi dobbiamo tornare, riempiendolo però dei contenuti attuali. È da inserire quindi non solo una fisioterapia specifica, ma eventualmente yoga, meditazione, ipnosi, training autogeno, vari approcci fisici quali massaggio californiano, connettivale profondo, Feldenkrais, Rolfing, cranio-sacrale, ecc..

Un soggiorno termale integrato vuol dire poter presentare dei programmi di attività sportive differenziati da località a località che sempre più si adattino ad un determinato profilo esistenziale dell’usufruitore e che siano sinergici con la caratteristica terapeutica della singola terma. A questo va aggiunto un chiaro reperimento delle risorse ambientali, paesaggistiche e turistico-culturali, quali siti archeologici, musei, spettacoli, mostre, eventi raggiungibili dalle suddette località, nonché una organizzazione che gestisca spostamenti in modo comodo e facile.

In tutta questa sinergia non va dimenticato il motto cinese “sei quel che mangi”. Importantissimo è avere un’alimentazione sinergica con l’aspetto terapeutico del singolo sito termale. In questo trovo ottimo l’approccio che gli svizzeri hanno dato attraverso il “metodo Kousmine” (dottoressa di origine russa che visse ed esercitò, fino a pochi anni fa, la sua attività di medico a Losanna) e che vi presento brevemente.

La valutazione del PH metabolico attraverso la semplice analisi dell’urina e la correzione dell’eventuale acidità attraverso tecniche respiratorie (aumentare la ventilazione è alcalinizzante), dietetiche, ed eventualmente con sali alcalinizzanti quale carbonato e citrato di magnesio, di potassio, ecc., migliora non solo il funzionamento generale, ma riduce anche le contratture muscolari fonte di non pochi dolori.

L’igiene intestinale, un’alimentazione il più biologica possibile, ricca di alimenti vivi, l’eventuale complementazione vitaminica negli stati carenziali (come ad esempio la Vit. D in pazienti osteporotici, di vitamine del gruppo B, Vit. C, calcio, magnesio, ferro, anti ossidanti, Vit. E, ecc.) è senz’altro una pratica che si può introdurre. La dottoressa Kousmine fu una grande studiosa degli acidi grassi insaturi e questi sono fondamentali in un’alimentazione equilibrata ed in particolare, quindi, in questo caso. Teniamo presente che l’acido gamma-linoleico, precursore fondamentale della PGE1 (prostaglandina anti-infiammatoria), è elemento chiave per una buona riuscita di una strategia multi-fattoriale anti-infiammatoria.

Fare termalismo integrato quindi vuol dire coinvolgere in questa sinergia stabilimento termale, fisioterapia, attività sportive, terapie così dette dolci, tour-operator e alimentazione anche nel suo aspetto specialistico.

In questa difficile ricetta di un pizzico di una cosa e di un po’ di un’altra, sta l’arte di un sano termalismo.